Gualtiero Bertelli

Venezia e una fisarmonica. Storie di un cantastorie

di e con
Gualtiero Bertelli – voce, fisarmonica e chitarra
Maurizio Camardi – sassofoni, duduk, flauti etnici
Simone Nogarin – chitarre
Domenico Santaniello – contrabbasso e violoncello

Regia di Gualtiero Bertelli

 

«Mètite in testa che la fisarmonica ti ga da impararla, parché chi che sa un strumento no mor da la fame. Mal che la vada, un posto al ponte de l’Accademia ti lo troverà sempre».

Con grande saggezza popolare, Enrico Bertelli, operaio all’Arsenale di Venezia, così si raccomandava al figlio, il piccolo Gualtiero, che imbracciava a mala pena una fisarmonica ben più grande di lui. Gualtiero Bertelli, cantastorie veneziano, è andato molto più in là del «ponte dell’Accademia», e non solo grazie alla musica.
Dove è andato, come e con chi lo racconta in questo spettacolo in cui Venezia – con la sua storia, il suo immaginario, la sua vita quotidiana – diventa uno spartito e la fisarmonica si trasforma in una voce per interpretare una vita dalle molte stagioni. L’infanzia alla Giudecca, romanzesco microcosmo popolare, l’impegno artistico e politico, gli incontri con Luigi Nono, Mario Isnenghi, Giuliano Scabia, Gian Antonio Stella, Edoardo Pittalis, Gianni Bosio, Roberto Leydi, Dario Fo e molte altre figure della cultura italiana tra gli anni Sessanta e Settanta; ma anche gli anni del lavoro come maestro elementare e come amministratore locale; fino alla più recente stagione che lo ha riportato a calcare con successo il palcoscenico nella forma del teatro-canzone. Una memoria privata e pubblica che attraversa cinquant’anni di carriera e settant’anni di storia italiana, tra musica, politica, impegno artistico e civile. Sempre con il tono leggero e corale di una commedia goldoniana.